28 maggio 2010

UN FILM 3D PER LA FAMIGLIA

Ho appena guardato al cinema Final Destination con mia mamma, e credetemi: vale tutti i soldi del biglietto.
Dico portare la mamma con l'inganno a vedere un film dell'orrore in 3D.

Il film è brutto.

21 maggio 2010

COME RICONOSCERE UN BUGIARDO

Tempo fa ho organizzato un incontro tra un grosso produttore e un possibile finanziatore, e mentre il produttore illustrava il suo progetto ho notato una gestualità singolare: lo guardava negli occhi, acconsentiva mentre parlava e apriva le mani, che teneva giunte senza incrociare le dita, mostrandogli i palmi.
La cosa mi ha incuriosito, in particolare perché mi sembrava molto innaturale tenere i polpastrelli uniti senza mai incrociare le dita, e dopo la riunione ho fatto una ricerca per capire se il produttore volesse mandare al finanziatore una sorta di messaggio subliminale attraverso la propria gestualità.

Lì ho scoperto che se con un po' di pratica è relativamente facile mentire a parole è molto difficile mentire col corpo, perché ci sono movimenti naturali che tradiscono i nostri pensieri.

Tutti hanno sentito dire che tenere le braccia conserte durante un colloquio di lavoro è indice di chiusura, o guardare in una certa direzione significa che la persona sta inventando la risposta o mentendo.

Entrando più nello specifico, quando qualcuno ti dice che è molto d'accordo con te, ma si tocca la nuca, vuol dire che in realtà non lo convinci, o quando uno si gratta il naso è perché sta mentendo.

Quello che ho scoperto è stato sorprendente: ogni mossa che il produttore faceva era studiata per predisporre il finanziatore a livello subliminale a fare affari con lui. Guardarlo sempre negli occhi è indice di confidenza in se stessi e onestà, acconsentendo mentre parla fa identificare l'altro in sè, spingendolo a dirgli di sì. Incrociare le braccia o le dita è indice di chiusura e mancanza di fiducia, mentre gesticolare mostrando i palmi comunica apertura e interesse a fare qualcosa insieme.

Finora non ci credevo, ma sono al Festival di Cannes, ho diversi meeting di lavoro con produttori che mi presentano i loro progetti illustrandomi il budget che hanno già e gli accordi con gli attori e i distributori, e tutti si grattano il naso...

SIAMO COSI' FORTUNATI...

Cannes, sera - Sono con un amico e 2 ragazze appena conosciute. Passeggio con una di loro e con la coda dell'occhio vedo dietro qualcuno che corre verso di noi.

Istintivamente penso che voglia scipparle la borsetta, che tiene tra noi, e stendo un braccio per fargli male col gomito.

Invece chiede l'elemosina con un po' troppo entusiasmo: io dico di no, lui insiste e la situazione si fa brutta. Lui importuna la ragazza, io mi metto in mezzo e senza che me ne renda conto lei si allontana e io mi preparo alla rissa.

Poi i toni si smorzano, lui mi insulta nella sua lingua, visto che lo capisco gli rispondo, e questo lo spiazza.

La cosa sembra finita lì. Poco dopo siamo tutti seduti a un tavolo, fuori da un pub. L'uomo spunta di nuovo, ancora più antipatico. Lui parla in francese, io in inglese. Fa commenti pesanti sulle ragazze e domande personali su di noi, e per quanto gli chiediamo di andarsene minaccia di restare lì se non lo paghiamo.

So che basterebbe dargli qualcosa per togliercelo di torno, ma ormai è personale, è un prepotente.
La sua minaccia mi fa scattare in piedi e capisce di aver esagerato.
In modo amichevole, ma deciso, gli metto un braccio dietro per spingerlo e ci allontaniamo:
- Lasciami stare! - fa lui.
- Non ti sto facendo niente - dico io.
- Non mi toccare!
- Non ti sto toccando - ribatto mentre continuo a spingerlo.
- Certo che mi tocchi, mi stai spingendo!
- Infatti, infatti.
- E allora non toccarmi!
- Non ti sto toccando...

Gli spiego che ci dà fastidio, che non può fare così, e lui mi chiede dove ho imparato la sua lingua. Mi fa domande su di me, e capisco che tutta la sua insistenza in realtà è una disperata ricerca di un rapporto umano.
Intanto ci avviciniamo a un McDonald's e gli chiedo se ha fame.
Così ci andiamo insieme. Lui parla italiano, dice che è andato in Italia per farsi qualche soldo, ma gli davano 15 euro per una giornata di lavoro, dall'alba alla sera, e non riusciva a sopravvivere. Questo mi fa sentire colpevole, perché è andato a casa mia per cercare la sua fortuna, invece ha trovato solo persone che volevano sfruttare la sua disperazione.

Gli chiedo cosa vuole, e lui indica la foto grossa del panino in offerta speciale.
Lui cerca di convincermi che è una brava persona:
- Sono un ladro. Ho rubato e sono stato in prigione, e poi mi hanno buttato fuori dall'Italia. Ma voglio dire, non è come uccidere...
- Patatine?
- No.
- Davvero? Un gelato?
- No, grazie. Vedi? Non sono uno che se ne approfitta, solo il minimo indispensabile.
- Da bere?
- Una Coca-Cola.
La cassiera gli chiede se grande o piccola e lui prende la piccola.

La ragazza gli mette le cose sul vassoio e io pago. Lui prende il panino in una mano e la Coca nell'altra.
Poi usciamo e lui, notando il tappo al bicchiere, esclama:
- E questa come la bevo?!?
Gli prendo una cannuccia.

Poi gli dico che ora devo andare, lui mi ringrazia, mi augura che Dio mi benedica, ci facciamo entrambi gli auguri, ci stringiamo la mano, e mentre lo lascio ho una sensazione sgradevole, perché penso che quella era la prima volta che entrava in un McDonald's.

Siamo così fortunati da poterci permettere di fare gli schizzinosi, vediamo il McDonald's come una realtà così quotidiana da non renderci conto che per molti è qualcosa di inarrivabile.
Il mare è pieno di yachts.
Un uomo coraggioso e che sa almeno 4 lingue è piegato dalla vita perché non ha avuto una chance, mentre altri forse non più in gamba di lui possono permettersi di pagare 18 euro per una Coca Cola.

Com'è bastarda la vita...

COME FINANZIARE UN FILM INDIPENDENTE

Cannes - Nel padiglione inglese c'è appena stato un seminario su come i produttori indipendenti possono coinvolgere finanziatori professionisti per finanziare i loro progetti.

Morale della favola: prima di tutto hai bisogno di una sceneggiatura completa e che li convinca, ma a questo punto ti rifiutano perché non hai un regista di richiamo.

Una volta che hai il regista ti rifiutano perché il tuo budget non può essere accurato se prima non hai un accordo con gli attori e il calendario del girato.

Quando hai fatto tutto questo ti rifiutano perché sono interessati a entrare solo in progetti che hanno bisogno dell'ultimo 20% del budget.

E quando riesci a trovare anche l'80% che ti serve per parlare con loro ti rifiutano il finanziamento perché è il tuo primo film.

Ma se fossi in loro rifiuterei il finanziamento anche a un produttore esperto, perché se è riuscito a superare tutto 'sto casino e ancora gli serve il 20% del budget sta dicendo un sacco di bugie.

...E GIUSTIZIA PER TUTTI

Cannes - Forse molti di voi sanno quanto è difficile presentare un'idea per un progetto a cui avete lavorato per mesi a qualche grande produttore che la stronca in pochi secondi.

Mentre il padiglione italiano organizza l'ennesimo evento enogastronomico per il cinema italiano (?) gli inglesi ne hanno uno con finanziatori che spiegano il modo in cui scelgono i progetti in cui intervenire, i requisiti che devono avere e come presentarli.

Nella seconda parte del seminario alcuni grandi produttori presentano il loro progetto sul palco, e vengono demoliti in un modo imbarazzante.
Tra questi anche l'amministratore delegato di una delle più importanti case di produzione cinematografiche e televisive in Italia, che fa la figura dell'amatore e scende dal palco a testa bassa.

Mi vergogno un po' a dirlo, ma come ci godo...

16 maggio 2010

UNA STRANA CONVERSAZIONE

Sono a Cannes. Oggi ero seduto aspettando l'inizio di una conferenza e ho sentito la conversazione di 2 persone over 40.
Più o meno è andata così:

LUI - Tu lo usi il diaframma?
LEI - Certo che lo uso, tutte le volte, anche se non è una cosa importante...
LUI- Ma sai che molte persone con cui sono stato non lo usano?
LEI - Le nuove generazioni?
LUI - Sì.
LEI - Pensano che ormai tutto sia facile, ma per quanto le tecniche si siano sviluppate il principio di fondo è sempre lo stesso dalla notte dei tempi: alla fine si tratta di aprire e darci giù.
LUI - O di chiudere.
LEI - Certo, anche chiudendo vengono delle belle cose: è più difficile, ma ci sono dei begli effetti. Diciamo che quando chiudi è perché vuoi fare delle cose particolari, comunque non con tutti. Anche perché molti non capiscono e combinano solo casino.
LUI -Sì, mi è capitato con un ragazzino tempo fa, volevo farglielo vedere, ma lui pensava di sapere già tutto: l'ha fatto di testa sua, dappertutto, e poi si vantava pure. Questi non capiscono che si fanno male e poi non troveranno più nessuno.
LEI - E' importante saper usare bene il diaframma.
LUI -Se lo sai usare puoi fare tutto quello che vuoi.

Erano 2 cameraman.

15 maggio 2010

CONFRONTO NON POLEMICO TRA INGHILTERRA E ITALIA

Cannes, confronto tra gli eventi di oggi dedicati ai professionisti del cinema tra settore inglese e italiano (più o meno lo spirito è questo ogni giorno):

INGHILTERRA
- Oltre i confini: Risparmiare soldi.
- Meetings individuali con professionisti del settore per avere consigli sulla carriera.
- Una finestra sul Futuro: 3D e pubblico.
- Essere un attore nell'era digitale: seminario con Andy Serkis [l'uomo che ha dato le movenze a King Kong e il personaggio digitale di Il Signore degli Anelli].
- Seminario su film interattivi fatti per internet.
- Meetings individuali con professionisti del settore per avere consigli su come applicare per finanziamenti istituzionali inglesi.
- Incontro con i responsabili del Fondo inglese per finanziare film.

ITALIA
- Degustazione prodotti eno-gastronomici.
- Presentazione sito http://www.blogger.com/www.media-italia.eu.

Ma i nostri sanno davvero quello che stanno facendo?



08 maggio 2010

FILM IMPEGNATI Vs. FILM POPOLARI

Sto guardando la premiazione dei David di Donatello e mi stupisce il premio alla carriera a Bud Spencer e Terence Hill.

I loro film sono popolari, ma senza grandi pretese: simpatici, leggeri, e a distanza di 30'anni piacciono ancora e vengono considerati pilastri importanti del cinema italiano, anche se al tempo la critica li ha denigrati.

Solo il tempo stabilisce un successo di questo tipo, e mi chiedo perché un film impegnato e sconosciuto dovrebbe avere più dignità di Altrimenti ci Arrabbiamo e Lo Chiamavano Trinità.

Forse è sbagliato categorizzare i film in impegnati e popolari, e sarebbe meglio dividerli in film che ci piacciono e no.